Il dolce tradizionale del Natale a Napoli, con i superbi Raffioli alla cassata di Antonia Russo, è rappresentato dagli Struffoli, dolce antichissimo originariamente e tipicamente napoletano,
nato tra la fine del XVI secolo
e l'inizio del XVII, nelle
cucine di monasteri femminili napoletani.
La ricetta di
famiglia, mi è stata tramandata da nonna Elisabetta, napoletana. Per l'impasto, recita così:
"Per ogni uovo occorrono 100 grammi di farina, 20 grammi di burro, un pizzico di sale, la buccia grattugiata di un limone ed un po’ d’anice".
"Per ogni uovo occorrono 100 grammi di farina, 20 grammi di burro, un pizzico di sale, la buccia grattugiata di un limone ed un po’ d’anice".
- n. 3 uova grandi
- 300 grammi di farina 00
- 60 grammi di burro
- un pizzico di sale
- la buccia grattugiata di un piccolo limone bio
- mezza tazzina d’anice
- 350 grammi di miele d'acacia o millefiori
- tre cucchiai di zucchero
- la buccia grattugiata di un’arancia e di un mandarino (bio)
- confettini colorati e frutta candita
Procedimento:
si impastano bene tutti gli
ingredienti senza aggiungere altra farina olte quella segnata, si forma l'impasto a sfera e si lascia riposare per un'oretta, coperto.
Quindi, si staccano dei pezzi d'impasto grossi all'incirca come un’arancia e con questi si formano dei bastoncelli,
sottili quanto il dito mignolo, che si andranno a tagliare con una
spatola a pezzettini ed a poggiare su una superficie appena infarinata.
Questi pezzettini, si friggono, man mano che si
tagliano, in una padella profonda, piena d'olio d’arachidi, fino a doratura, girandoli spesso con una
schiumarola. Gli struffoli si gonfieranno in cottura ed una volta fritti, si poggeranno su carta assorbente per asciugarne l'eccesso d'olio.
Finita questa operazione, in una bella
casseruola larga, si fanno sciogliere 350 grammi di miele con tre cucchiai di
zucchero e le bucce grattugiate di un’arancia e di un mandarino; si porta al
bollore, si abbassa la fiamma e si versano dentro tutti gli struffoli,
mescolando in modo che questi siano interamente ricoperti dal composto di miele. Questa operazione deve durare
pochi minuti.
Ora gli struffoli si possono
sistemare nel piatto di portata aiutandosi con un cucchiaio. Aggiustarli, se si vuole, a forma
di “corona”, appoggiando al centro del
piatto di portata, un bicchiere e sistemandoci tutto intorno gli struffoli tiepidi di miele.
Quando saranno completamente raffreddati, sfilare delicatamente il bicchiere.
Decorare, infine, con minuscoli confettini
colorati (diavulilli), con qualche confettino bianco (cannellino dal sapore di cannella) e
con frutta candita (scorzetta d’arancia, cedro, ciliegine, cocozzata).
Qui troverete altre proposte interessantissime.
In abbinamento agli struffoli, Luciano Pignataro consiglia:
“L'Eleusi
di Villa Matilde, Falanghina passita, è certamente una buona soluzione per uno
dei dolci più amati dai napoletani durante le feste natalizie. Rinfrescante e
strutturata”.