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Visualizzazione dei post da 2020

I roccocò napoletani di Natale

I roccocò fanno parte dei dolci tipici della tradizione natalizia napoletan a , da gustare a fine pasto, accompagnandoli a vini liquorosi o rosoli ,  per l’intero periodo delle feste natalizie.  Sono caratteristici per la croccantezza (che a volte diventa quasi una consistenza rocciosa), la forma a ciambella ed il profumo di  pisto , che è una miscela di spezie tra cui cannella, pepe, noce moscata, chiodi di garofano, anice stellato e semi di coriandolo, da comprare comodamente, in drogheria insieme all'ammoniaca per dolci. Hanno un’origine comune a molti dolci napoletani, ovvero venivano preparati in convento dalle monache e nello specifico, dalle monache del Real Convento della Maddalena di Napoli, già nel quattordicesimo secolo durante la doinazione angioina. Perfetta commistione tra le varie dominazioni di Napoli, stratificatesi nei secoli come roccia metamorfica, ci si ritrovano le mandorle da influenze arabe e siciliane, così come le spezie, i canditi ed il nome di origine v

'Ndunderi di Minori alla maniera di Elisabetta

Gli 'ndunderi sono un tipo di pasta  fresca fatta a mano, tipica di Minori della  Costiera d'Amalfi (Sa) e venivano preparati tradizionalmente per i festeggiamenti in onore della Patrona Santa Trofimena. La ricetta è antichissima, pare di origine romana, una variante delle " palline latine " che venivano fatte con " farina caseata " ovvero con farro e latte cagliato. Se ne può leggere qui . Si narra che i  pastai di Minori, quelli che nel Settecento si trasferirono a Gragnano per dare origine all’industria della pasta, modificarono la ricetta originaria dello 'ndundero minorese,  in un impasto di farina, ricotta, uova, formaggio grattugiato, sale e spezie. Gli ‘ndunderi si preparano a mano e m ia sorella Elisabetta ha imparato molto bene. Li prepara spesso, aromatizzandoli e condendoli in svariate maniere, a seconda delle stagioni e degli ingredienti a sua disposizione. Q uesti in foto, ad esempio, sono stati  conditi con le ultime melanzane a fu

Semifreddo Sacher

 E' da tanto che non scrivevo e prima che sia troppo tardi, che arrivi il freddo, vi racconto di questo semifreddo al gusto Sacher, quasi uno spumone di vecchia memoria.  (Io amo la Sacher torte) Semifreddo Sacher Per la base Sacher: 75 g di cioccolato fondente 75 g burro 75 g zucchero 75 g di farina 3 uova un pizzico di sale due cucchiaini di lievito per torte Sciogliere il cioccolato con un cucchiaio d'acqua; a parte montare il burro ammorbidito, lo zucchero ed il sale; unire il cioccolato fondente fuso, poi i tuorli, uno per volta, il lievito ed infine gli albumi montati a neve; stendere su una teglia foderata con carta forno ed infornare a forno non molto alto, ventilato, per circa venti minuti. Per il semifreddo  al cioccolato fondente: far fondere 80 g di cioccolato fondente, unire 140 g di latte condensato, un cucchiaio di liquore (rum) ed  un pizzico di sale; unire a 250 g di panna montata e tenere in freezer per una notte. Per la glassa: preparare uno sciroppo facendo

Polpettine di pane vegane cotte nelle foglie di limone

Una ricetta antispreco, all'insegna del riciclo e degli insegnamenti dello Chef  Peppe Guida, per dare una nuova possibilità al pane di qualche giorno, agli avanzi di ricotta, di provola affumicata oppure di fior di latte di Agerola, a qualche noce sgusciata e  all'acqua di limone , quella degli spaghettini all'acqua di limone e provolone delle colline vicane dello Chef Peppe Guida, preparando delle polpettine senza carne e senza uova cotte nelle foglie di limone, non trattate, prese dal mio giardino, perchè se in questo periodo di limoni non ce ne sono quasi più, di belle foglie ce ne sono in abbondanza. E dunque, mettere a bagno il pane duro nell'acqua di limone, quando sarà ben imbevuto, strizzarlo per bene ed impastarlo con la ricotta, aggiungere una manciata di formaggi grattugiati, un pizzico di pepe, eventualmente un pizzico di sale. Formare le polpettine, al centro inglobare un pezzetto di provola o fior di latte ben sgocciolati e tenuti precedentemente

Brioche soffice tutto limone

Brioche soffice tutto limone Avete presente il celeberrimo " spaghettini al limone e provolone delle colline vicane" dello Chef Peppe Guida , Osteria Nonna Rosa a Vico Equense? Nel video linkato, lo Chef Guida in persona, spiega come cucinarli.  Quelli preparati da me secondo la sua ricetta, sono questi: Per cucinarli occorre innanzitutto preparare la farina di foglie di limone , come queste del nostro giardino vesuviano, non trattate, facendo asciugare le foglie ben lavate e tamponate in forno - ho usato per questa operazione il mio comodo, rapido e fidato microonde - ed una volta diventate secche come carta, le ho tritate e setacciate, ricavandone una polvere finissima, la verde farina di foglie di limone. In realtà ne ho da parte una più fine, quella in foto ed una a grana leggermente più grossa, che è quella che ho usato per questa brioche. Servirà poi l' acqua di limone , ricavata dalla parte gialla delle bucce di limoni assolutamnte n

La pasta al pomodoro intrecciata o annodata

Cinque maggio, ei fu, ma in questa data sono anche otto anni di questo mio blog ed in verità, oggi cadrebbe pure la festa del De Cillis... Un poco attonita, ricordo che questo è sempre il tempo del coronavirus, della quarantena, del distacco sociale e delle mascherine, delle videochiamate e delle dirette social a scandire le giornate di un sole splendente; è appena cominciata la seconda fase, il vaccino non è stato ancora trovato. La somma di tutti questi anni trascorsi qui e del periodo contingente, mi hanno portata a preparare per oggi, questi  intrecci di pasta , fatti con   la pasta (secca di grano duro), per la precisione con i mezzani lunghi, generosamente condita col sugo di pomodoro, insieme al mio basilico, alle prime melanzane lunghe fritte ed alla provola.   Un passaggio veloce in forno e questo è: Mezzani intrecciati Può costiuire un antipasto, un primo, un assaggio di primo piatto, una pietanza da preparare con anticipo ed infornare solo poco prima di servirla. E dunque l

Assoluto di piselli dello Chef Peppe Guida in versione vegana

L'assoluto di piselli,  la ricetta originale dello  Chef  Peppe Guida ,  la trovate registrata qui. Recentemente, lo Chef Peppe l’ha riproposto nelle sue seguitissime dirette Facebook “dalla quarantena ” dell’ Osteria Nonna Rosa di Vico Equense (Na), spiegando e dimostrando la preparazione del piatto passo per passo, accompagnando i followers quasi per mano e sempre col buonumore. E quindi, comprati i piselli freschi, ho provato a preparare anch'io l’ assoluto di piselli in versione vegana. Ingredienti per ogni commensale 50 g di pasta di semola di grano duro formato “orzo” 250 g  circa di piselli freschi sgranati i loro  baccelli un  cipollotto novello fresco due cucchiai d’olio extra vergine d’oliva   Preparazione Sgranare i piselli, lavarli, tenere da parte i baccelli, lavarli accuratamente. Cuocere i baccelli in acqua leggermente salata, fino a che diventino morbidi. Frullare e setacciare. In una larga pentola, far rosolare il cipollotto fresco, aggiungere i pis

Pastina al pomodoro

Questo è il piatto che mi fa tornare bambina, quello della memoria, come già ho avuto modo in passato, di raccontare, la pastina cotta direttamente nel pomodoro , veloce, saporita, leggera. In tempo di quarantena, bisogna adattarsi coi formati di pastina disponibili in dispensa e oggi in casa avevo come formato,l'orzo, ma amo preparare in questo modo anche i tubetti. In verità, in origine dovevano essere le "stelline" se la memoria non mi inganna. Otto minuti in totale e la pietanza è pronta. Neanche si può parlare di ricetta, di dosi, ma bisogna sempre partire da prodotti di qualità. In una pentola si versano due dita di passata di pomodoro e a me piace unire anche qualche cucchiaio di polpa di pomodoro, si porta al bollore, si cala la pastina , si aggiunge sale, un filo d'olio extra vergine d'oliva e si porta a cottura, eventualmente aggiungendo un poco d'acqua se si dovesse asciugare troppo il sugo. Appena pronta la pastina, aggiungere il basilico fresco.

Pasta e patate semplice

Come fare la pasta e patate semplice ? Non credevo fosse utile scriverne, poi è arrivato il periodo della quarantena, il nutrirsi è un bisogno primario, collettivo, un piacere ancora consentito, che parla direttamente al cuore ed allo stomaco delle persone. Io amo leggere di cibo, provo ma scriverne tra queste righe. E da quando lo Chef Peppe Guida dell’Osteria Nonna Rosa di Vico Equense, nelle sue dirette Facebook e Instagram, sta generosamente mostrando come preparare piatti gustosissimi con pochi ingredienti, spesso già presenti nelle nostre case, passando questo tempo claustrofobico e cupo, con gusto, donandoci un sorriso, ho subito cercato di mettere in pratica i suoi insegnamenti. E dunque, come prima ricetta, ho preparato il fondo di sedano, carote e cipolle , un fondo cremoso ed utile come base di moltissimi piatti. Partendo da questa base, ho preparato la pasta e patate che lo Chef Peppe Guida, insieme ad altri piatti, spiega in dettaglio in quest’altro video .

Crostata crema e amarena

Una crostata dai gusti tradizionali,  crema e amarena , i nostri preferiti, per la quale ho utilizzato sia le mie amarene sciroppate che quelle in confettura preparate pazientemente in giugno. La pasta frolla alla mandorla l'ho preparata secondo la ricetta di Gianluca Fusto , mentre la crema è quella  del Maestro Sabatino Sirica : in effetti, sono andata sul sicuro. PASTA FROLLA CON MANDORLE di Gianluca Fusto  Ingredienti: 250 g  di burro 190 g  di zucchero a velo (o sottile tipo Zefiro) 70 g  di farina di mandorle 5g  di sale 110 g di uova 130 g di farina per frolla (debole) 370 g di farina per frolla (debole) Procedimento: preparare tutti gli ingredienti pesati separatamente. Portare il burro a t.a. (l'ideale sarebbero 25°C) ed in una planetaria munita di foglia, aggiungervi lo zucchero, le uova; ed unire la farina di mandorla, poi la prima quantità di farina. Terminare l'impasto con la restante farina. Conservare in frigorifero almeno 3 ore

Il migliaccio dolce di Carnevale in crosta

L'idea per questo migliaccio in crosta viene dal blog dell'amica Maison Milady . Siamo nel periodo giusto per prepararlo, il Carnevale . In questo mio blog troverete almeno altre due versioni del migliaccio . E' un dolce semplice da fare, un po' rustico, di semolino e ricotta, tradizionale, da non perdere perchè aromatico e che ricorda il sapore del ripieno delle sfogliatelle napoletane. Passiamo a preparare il  migliaccio in crosta Innanzitutto, preparare la sfoglia o crosta del migliaccio. Io ho usato  la ricetta della sfoglia delle mitiche  sfogliatelle frolle  del papà di Antonia, dal blog Appunti di cucina di Rimmel , una garanzia, sostituendo lo strutto con il burro. Occorrono: 500 g di farina 00 200 g di burro (strutto) 200 g di zucchero un pizzico di ammoniaca per dolci 30 g di miele 100 g acqua un pizzico di sale impastate brevemente tutti gli ingredienti, anche in planetaria e far riposare in frigo almeno per un paio d'

Risotto al mandarino

Stagione di mandarini , tanti, profumatissimi, succosi, diversi da una pianta all’altra del nostro giardino. E allora perché non provare un risotto, senza carne, pesce, crostacei, formaggi, solo con le note aromatiche e fresche del mandarino, pochissimo burro buono, la sapidità dei cucunci siciliani, la cremosità dall’amido del riso Carnaroli delta del Po? Con un pizzico del vecchio e caro pepe nero “ scostumato ”, ecco il mio risotto al mandarino Per l’ acqua al mandarino mi sono ispirata a questa ricetta di Peppe Guida Per il burro al mandarino , a questa ricetta da Rosaria Orrù . Forza! Andate a raccogliere i mandarini e prepariamo: Burro al mandarino : far ridurre 100 ml di succo di mandarino fresco a fuoco basso, di circa la metà, unire 80 g di burro, a caldo ma fuori dal fuoco, mescolare, togliere l’eventuale affioramento e conservare in frigo. Acqua di mandarino : immergere 40 grammi di bucce di mandarini freschissimi in un litro d’acqua, unire