Passa ai contenuti principali

Nidi di tagliolini con mozzarella di bufala campana Dop, ricotta di bufala, funghi e taralli ‘nzogna e pepe


Per preparare questo piatto, l’essenziale, come per la pasta in carrozza, è avere a disposizione gli ingredienti giusti e genuini: Pasta Leonessa, Mozzarella di Bufala Campana Dop, ricotta di Bufala, funghi, olio extra vergine d’oliva delle colline salernitane, taralli 'nzogna e pepe.





Procedimento:
Formare dei nidi di pasta con i tagliolini freschi del pastificio artigianale "Leonessa" cotti in acqua bollente salata per un paio di minuti, quindi, dopo averli scolati, ancora caldi, si sistemano i fili di pasta tra due coppapasta di diametro diverso e si lasciano raffreddare.
Intanto, con la mozzarella di Bufala Campana Dop, a pezzetti, preparare una salsa riscaldandola per pochi secondi alla volta, un paio di volte, nel microonde; frullarla e miscelare con qualche cucchiaio di ricotta di bufala fino ad una consistenza cremosa.
Soffriggere i funghi con uno spicchio d'aglio e frullare, tenendo da parte qualche pezzetto o funghetto intero.
Sbriciolare i taralli sugna pepe e mandorle.
Sfilare delicatamente i coppa pasta dai nidi, irrorarli d’olio evo aiutandosi con un pennello; farcirli al centro, con crema di funghi, pezzi di mozzarella e finire con qualche pezzetto di fungo;  infornare per una decina di minuti a 170 °C, finendo con il grill.
Sistemare in un piatto, posando ogni nido di tagliolini caldo, su un fondo di crema di funghi anch’essa calda ed accompagnando con la crema di mozzarella; finire spolverizzando con pepe nero macinato al momento e briciole di taralli sugna, pepe e mandorle.
Con questo piatto partecipo al Contest "Pasta bufala e fantasia" di Le Strade della Mozzarella. 

Commenti

  1. Ho appena finito di pranzare, ma un piatto così ti va bene anche per accompagnare il caffè.
    Lo trovo delizioso
    Complimenti

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Migliaccio dolce napoletano nelle due versioni

Il migliaccio dolce è una tipica preparazione napoletana del periodo di Carnevale.  In famiglia se ne facevano due versioni, una " classica " ed una coi “ capellini d'angelo ”, una pasta secca di grano duro tipo spaghettino, ma con un diametro minore. Recentemente il Dr. Giuseppe Viscardi mi ha scritto queste note sulle origini ed il significato del migliaccio, un dolce antichissimo: il migliaccio dolce viene preparato nell'anno solare, per la prima volta il 17 gennaio (Sant'Antonio Abate), giorno in cui, secondo la tradizione napoletana, finisce il tempo di Natale e comincia il Carnevale.  È un dolce carico di significati, apre e chiude una festa invernale per poi lasciar posto ad un altro dolce, la pastiera, fondamentalmente molto simile, ma che però, al posto della semola di grano duro ottenuta dal raccolto dell'anno prima, sostituisce i primi chicchi di grano (probabilmente ancor prima orzo) del nuovo raccolto.  Attraverso questi sapori...

O' pane cuotto

O’ pane cuotto è una ricetta poverissima ed antica, una sorta di zuppa, che come ingrediente principale ha il pane duro, vecchio, quello che a Napoli si chiama “ sereticcio ”. Ce ne sono tante varianti, con sugna o con olio, con pomodorino o senza, con aglio o cipolla, con uovo o senza, con formaggio o senza, ma due sono gli ingredienti principali, il pane duro e l’alloro. Quella che ricordo dall'infanzia, è questa versione. E dunque, per prepararla, si comincia facendo bollire in una piccola casseruola in un dito d’acqua, lo spicchio d'aglio, una foglia di alloro (il lauro secco) spezzettata, un filo d’olio, un pizzico di sale e se ci sono, un paio di pomodorini del piennolo schiacciati, fino a far ridurre il liquido della metà. In un piatto fondo, intanto, si mettono i pezzetti di pane raffermo; si condiscono con il “brodo” ridotto, un pizzico di pepe nero e si consuma ancora caldo.

Francesina dolce

La francesina è un delizioso dolce di pasta sfoglia  farcito, in genere, con crema pasticcera ed amarena o crema al cioccolato e che si trova sempre meno frequentemente oramai, nelle pasticcerie napoletane. Ho provato timidamente a rifarle, in versione mignon . Con la pasta sfoglia inversa ( la pâte feuilletée inversée ) , la cui ricetta troverete qui , ho ricavato un rettangolo di pochi millimetri di spessore; l'ho arrotolato e poi tagliato a fette spesse circa un paio di centimetri. Da queste, un po' come si fa per i " tappi " delle sfogliatelle ricce, ho ricavato dei coni che ho farcitio con crema ed amarena, sigillandone la base. Ogni francesina , l'ho infine, passata nello zucchero semolato e poi, posata su una placca da forno ricoperta con l'apposita carta. Ho infornato alla temperatura di 170° C  per una mezz'ora, fino a doratura e caramellizzazione dello zucchero.