Passa ai contenuti principali

Spaghetti temprati ai due Pomodori su ricetta dello Chef Peppe Guida



Il piatto è suo e mi verrebbe da scrivere e di chi altri! Del nostro Chef stellato Peppe Guida, un genio. 
Lui è talmente legato al suo territorio di appartenenza con i suoi ecotipi, che ha cominciato a coltivarne in proprio, trasferendone magistralmente sapori e profumi, nei suoi piatti, spesso di pasta.
Ora, avendo ricevuto la sua ricetta, con tanto di video, girato "amatorialmente", nelle cucine della splendida Nonna Rosa Cooking School,  che io sento familiare,


dopo i miei amici Rosaria di Sosi Dolce Salato e Salvatore su Scatti Golosi, una volta procuratemi:
  • le foglie della pianta del pomodoro (quelle che ho in balcone e che accarezzo per il loro profumo in primavera, a ricordarmi che di lì a poco sarebbe arrivata la bella stagione) - tre rametti
  • i pomodorini verdi e quelli rossi (del piennolo del Vesuvio Dop) - una ventina in tutto
  • gli spaghetti Di Martino di Gragnano IGP - 80 g per persona, il minimo proprio
  • il basilico fresco q.b.
  • una spolverata di formaggi grattugiati q.b.
  • uno spicchio d'aglio
  • olio evo e sale q.b.
e soprattutto avendo il ruoto di rame stagnato, eccomi a provare questi 
spaghetti temprati ai due pomodori
 Una pallida imitazione, ma molto saporita, piena di aromi e contrasti.

Procedimento:

Lavare i pomodorini verdi e quelli rossi tenendoli separati, le foglie della pianta di pomodoro ed il basilico.
Tagliare a pezzetti i pomodori verdi, condirli con un pizzico di sale ed un filo d'olio evo e frullare; quindi, setacciare e tenere da parte.

Mettete a bollire l'acqua, in cui si calerà la pasta, con le foglie della pianta di pomodoro.

Intanto, in una ciotola piena d'acqua, schiacciare i pomodorini rossi, allontanandone i semini in questo modo e far colare.

Nel "ruoto" di rame stagnato oppure in mancanza, in una padella, far soffriggere leggermente l'aglio, lavato ed asciugato, nell'olio evo, abbondante; aggiungere i pomodorini rossi, far soffriggere a fiamma viva, aggiustare di sale.

Calare gli spaghetti e farli cuocere circa quattro minuti, dopodiché, con l'aiuto di una pinza, trasferirli nel ruoto con i pomodorini, cui era stata aggiunta un po' d'acqua di cottura della pasta. 
Portare a cottura aggiungendo ancora l'acqua di cottura della pasta.
A fine cottura, con la pasta ancora al dente, aggiungere il basilico fresco e fuori dal fuoco, una spolverata di formaggi grattugiati ed un filo d'olio evo.

Nel fondo dei piatti da portata, versare i pomodorini verdi passati, poi, aggiungere gli spaghetti caldi conditi.


Ne erano rimasti ancora dueddue  nel ruoto, i più saporiti


Commenti

  1. Un racconto che sa di buono !!!!! Le tue ricette incantano anche solo a leggerle ed a guardare le foto !!!

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Sciroppo di limone, arancia o mandarino

Nei mesi freddi c'è abbondanza di agrumi in giardino ed io le penso tutte per conservarli. In piena estate, ad esempio, scarseggiano i limoni, oltre ovviamente, le arance, i mandarini, i pompelmi. E allora, mi è venuta in mente quella santa donna di zia Carmela , quella della marmellata o confettura al microonde  quella che in piena estate ci prepara delle l imonate da manuale, dissetanti, con quel suo sciroppo  che diluisce nell'acqua minerale frizzante freddissima e serve con qualche cubetto di ghiaccio.  Mi sono subito adoperata (mi scuso per le bottigliette non proprio da food blogger) ed ecco la ricetta,  per chi se ne serve (cit.) : spremere il succo dell'agrume prescelto, ad esempio il limone; filtrarlo, pesarlo ed aggiungervi lo stesso peso, in zucchero semolato. Scaldare il liquido su fiamma moderata, facendo sciogliere lo zucchero, mescolando di tanto in tanto, senza protrarre troppo l'ebollizione.  Una volta raffreddato, travasarlo in b

Migliaccio dolce napoletano nelle due versioni

Il migliaccio dolce è una tipica preparazione napoletana del periodo di Carnevale.  In famiglia se ne facevano due versioni, una " classica " ed una coi “ capellini d'angelo ”, una pasta secca di grano duro tipo spaghettino, ma con un diametro minore. Recentemente il Dr. Giuseppe Viscardi mi ha scritto queste note sulle origini ed il significato del migliaccio, un dolce antichissimo: il migliaccio dolce viene preparato nell'anno solare, per la prima volta il 17 gennaio (Sant'Antonio Abate), giorno in cui, secondo la tradizione napoletana, finisce il tempo di Natale e comincia il Carnevale.  È un dolce carico di significati, apre e chiude una festa invernale per poi lasciar posto ad un altro dolce, la pastiera, fondamentalmente molto simile, ma che però, al posto della semola di grano duro ottenuta dal raccolto dell'anno prima, sostituisce i primi chicchi di grano (probabilmente ancor prima orzo) del nuovo raccolto.  Attraverso questi sapori

Zeppole di San Giuseppe al forno

Queste sono le zeppole di San Giuseppe al forno , che si preparano da tradizione napoletana, il 19  marzo, San Giuseppe , giorno in cui si festeggiano sia i Giuseppe che i papà. Zeppola al forno Zeppole di San Giuseppe al forno : Per la pasta bignè: ½ litro d’acqua ½ cucchiaino di sale 2 cucchiaini di zucchero 180 grammi di burro  300 grammi di farina 00 (non debole) 7-8 uova grandi Procedimento: 1)       mettere al fuoco un recipiente con l’acqua, il burro a pezzetti, lo zucchero, il sale e portare al bollore; 2)       quando il liquido bolle, gettare d’un colpo la farina e cominciare subito a mescolare con una spatola di legno, rimestando energicamente fino a che la farina sia ben incorporata; 3)       fare asciugare velocemente l’impasto ( panade ) a fuoco basso fino a sentire degli sfrigolii e ricavarne una palla; 4)       togliere dal fuoco, lasciare intiepidire ed aggiungere le uova, due per volta, fino a completo