Passa ai contenuti principali

Tartellette con namelaka al cioccolato bianco e caramello al caffè

Questa è una tartelletta di frolla di cui ho scritto qui, su cui ho poggiato una semisfera di namelaka semifredda al cioccolato bianco, guarnita con caramello al caffè. Sono in formato mignon. 



Per i biscotti di frolla:
  • 125 g di farina 00 debole
  • 60 g di burro
  • 40 g di zucchero semolato
  • 13 g di farina di mandorle
  • un pizzico di sale
  • 1 tuorlo d'uovo
  • un po' di caffè in polvere
 La namelaka al cioccolato bianco dal blog di Pinella:
  • 200 g di cioccolato bianco
  • 2 g di colla di pesce (1 foglio)
  • 125 g di latte
  • 6 g di glucosio
  • 250 g di panna fresca

Caramello al caffè  dal blog di Pinella  
  • 100 gr di zucchero
  • 3 tazzine di caffè espresso
Procedimento:

Per la namelaka: far fondere il cioccolato bianco al micro onde (a bassissima potenza e mescolando spesso) o a bagnomaria; far sciogliere il glucosio nel latte a caldo, unire la gelatina fatta ammorbidire per 10 minuti in acqua fredda e poi, strizzata; aggiungere in tre volte, il latte caldo al cioccolato fuso, mescolando con cura, infine, aggiungere la panna fresca ed ottenuta una crema omogenea, metterla una notte in frigorifero.

Il giorno successivo, riempire le semisfere in silicone con la namelaka, pareggiare le basi e mettere in freezer.


Per i biscotti di pasta frolla: impastare a mano o in planetaria, tutti gli ingredienti, giusto il tempo che si assemblino. Sigillare l'impasto nella pellicola alimentare e conservare in frigo almeno un'ora
Trascorso questo tempo, stendere l'impasto e ritagliare i biscotti che faranno da base alle tartellette, quindi aventi circa la stessa grandezza delle semisfere di silicone. Adagiarli su una placca da forno rivestita con la carta apposita e far riposare in frigo una mezz'ora. Quindi, cuocere in forno alla temperatura di 140 - 150° C per quindici minuti circa oppure fino a quando cominciano a colorirsi. Farle raffreddare e conservarle in una scatola ben chiusa.  

Per il caramello al caffè: cuocere lo zucchero e portarlo ad un caramello biondo. Decuocere con il caffè e sciogliere su fuoco moderato, mescolando.

Assemblare le tartellette appoggiando una semisfera di namelaka, tolta dal freezer almeno un'ora prima di essere servita, su ogni base di frolla e guarnendo con il caramello al caffè. 

Commenti

  1. Bella e sicuramente molto buona! Complimenti, proponi sempre delle ricette davvero sfiziose :)
    Un bacio!

    RispondiElimina
  2. che bello! ma soprattutto, che buono!
    conosco bene la namelaka e la frolla, mi resta da provare il caramello al caffè, è quello del tiramisù destrutturato di Santin, vero?
    Maria, ma quando fai queste meraviglie perchè non mi inviti? :P

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vieni Valentina!!! Sta casa aspetta a te!
      P.S.: grazie, ho aggiunto il link che mi si era cancellato

      Elimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Migliaccio dolce napoletano nelle due versioni

Il migliaccio dolce è una tipica preparazione napoletana del periodo di Carnevale.  In famiglia se ne facevano due versioni, una " classica " ed una coi “ capellini d'angelo ”, una pasta secca di grano duro tipo spaghettino, ma con un diametro minore. Recentemente il Dr. Giuseppe Viscardi mi ha scritto queste note sulle origini ed il significato del migliaccio, un dolce antichissimo: il migliaccio dolce viene preparato nell'anno solare, per la prima volta il 17 gennaio (Sant'Antonio Abate), giorno in cui, secondo la tradizione napoletana, finisce il tempo di Natale e comincia il Carnevale.  È un dolce carico di significati, apre e chiude una festa invernale per poi lasciar posto ad un altro dolce, la pastiera, fondamentalmente molto simile, ma che però, al posto della semola di grano duro ottenuta dal raccolto dell'anno prima, sostituisce i primi chicchi di grano (probabilmente ancor prima orzo) del nuovo raccolto.  Attraverso questi sapori...

Paccheri al pomodoro con foglie di limone da un'idea felice dello Chef Peppe Guida

Paccheri al pomodoro con foglie di limone da  un'idea felice dello Chef Peppe Guida Le  foglie di limone  regalano un aroma particolare a questo piatto: il solito colpo di genio di Peppe Guida . Ho la fortuna di avere qualche albero di limoni, che qualche tempo fa erano anche in fiore e di qui l'aggiunta personale dei petali profumati. E dunque, la ricetta: 80 grammi di paccheri o schiaffoni per persona passata di pomodoro q.b. qualche foglia fresca di limone la scorza di limone grattugiata qualche dadino di scamorza  un cucchiaio di parmigiano grattugiato stagionato qualche foglia di basilico fresco olio evo q.b. calare i paccheri e nel frattempo,  far imbiondire l'aglio schiacciato in un tegame, aggiungere la passata di pomodori, un pizzico di sale, le foglie di limone; quindi aggiungere la pasta al dente, aggiungere la scamorza, il parmigiano grattugiato, pochissimo burro e mantecare; infine, aggiungere un filo d'olio a fiamma spenta ed il basilico fresco con...

O' pane cuotto

O’ pane cuotto è una ricetta poverissima ed antica, una sorta di zuppa, che come ingrediente principale ha il pane duro, vecchio, quello che a Napoli si chiama “ sereticcio ”. Ce ne sono tante varianti, con sugna o con olio, con pomodorino o senza, con aglio o cipolla, con uovo o senza, con formaggio o senza, ma due sono gli ingredienti principali, il pane duro e l’alloro. Quella che ricordo dall'infanzia, è questa versione. E dunque, per prepararla, si comincia facendo bollire in una piccola casseruola in un dito d’acqua, lo spicchio d'aglio, una foglia di alloro (il lauro secco) spezzettata, un filo d’olio, un pizzico di sale e se ci sono, un paio di pomodorini del piennolo schiacciati, fino a far ridurre il liquido della metà. In un piatto fondo, intanto, si mettono i pezzetti di pane raffermo; si condiscono con il “brodo” ridotto, un pizzico di pepe nero e si consuma ancora caldo.