Passa ai contenuti principali

Pomodorini del piennolo in passata e pacchetelle: il sole conservato in barattolo

il sole in barattolo
Il sole in barattolo
Quest'anno l'idea non mi abbandonava, anzi mi perseguitava proprio. Infatti, quando siamo andati al vivaio in primavera, per scegliere la fioritura nuova per il giardino, ho preso anche alcune piantine di pomodorini del piennolo, facendo giurare al vivaista che fossero proprio quelle col pizzo. Le ho sorvegliate e curate fino alla raccolta, bomba d'acqua e grandine di giugno compresi.
Arrivati in agosto, la raccolta: 

Il mio raccolto
Attesi circa 10 giorni dalla raccolta (i pomodorini si devono asciugare), me ne sono procurata altri di pomodorini del piennolo, ma conosciuti personalmente (citando il prof. Bellavista), ovvero quelli della campagna della mia famigerata zia Anna. Procuratami poi. l'attrezzatura di base consistente in barattoli, bottiglie, tappi, pentoloni e basilico fresco, sempre biologico, mi sono messa all'opera preparando le "pacchetelle" e i "pomodorini nella passata". 

Le quantità sono bonsai, nulla a che vedere con le mega produzioni di qualche decennio fa, ma a me è bastato inseguire l'idea, non perdere la tradizione.



Questo il semplice procedimento, tenendo sempre a mente che oltre alla qualità, fondamentale è l'igiene:

per le "pacchetelle":
si mettono nei barattoli puliti i pomodorini del piennolo bel lavati e sgocciolati crudi tagliati a metà longitudinalmente, con qualche foglia di basilico fresco, si premono, battendo il barattolo o la bottiglia su un panno spesso, fino a riempire il recipiente, senza lasciare vuoti.
Si tappano per bene, poi, si fanno bollire barattoli e bottiglie,
un'oretta in grosse pentole piene d'acqua, lasciando raffreddare il tutto, nell'acqua stessa.
 

schiocca di pomodorini
per i pomodorini nella passata:
si scelgono dei pomodorini sodi, belli e con la buccia intatta e dopo averli lavati accuratamente, si mettono interi e crudi nei barattoli puliti, con qualche foglia di basilico fresco, senza schiacciarli; si coprono fino al bordo, con la passata dei pomodorini stessi, preparata a parte, dando una bollita veloce ai pomodorini, poi passati ancora caldi nel passaverdure; infine, si chiudono bene i barattoli con tappi puliti e nuovi. I barattoli così ottenuti, si fanno bollire un'oretta e mezza, immersi nell'acqua, lasciandoli raffreddare nell'acqua stessa in cui hanno bollito.
Pomodorini nella passata

Commenti

Post popolari in questo blog

Migliaccio dolce napoletano nelle due versioni

Il migliaccio dolce è una tipica preparazione napoletana del periodo di Carnevale.  In famiglia se ne facevano due versioni, una " classica " ed una coi “ capellini d'angelo ”, una pasta secca di grano duro tipo spaghettino, ma con un diametro minore. Recentemente il Dr. Giuseppe Viscardi mi ha scritto queste note sulle origini ed il significato del migliaccio, un dolce antichissimo: il migliaccio dolce viene preparato nell'anno solare, per la prima volta il 17 gennaio (Sant'Antonio Abate), giorno in cui, secondo la tradizione napoletana, finisce il tempo di Natale e comincia il Carnevale.  È un dolce carico di significati, apre e chiude una festa invernale per poi lasciar posto ad un altro dolce, la pastiera, fondamentalmente molto simile, ma che però, al posto della semola di grano duro ottenuta dal raccolto dell'anno prima, sostituisce i primi chicchi di grano (probabilmente ancor prima orzo) del nuovo raccolto.  Attraverso questi sapori...

O' pane cuotto

O’ pane cuotto è una ricetta poverissima ed antica, una sorta di zuppa, che come ingrediente principale ha il pane duro, vecchio, quello che a Napoli si chiama “ sereticcio ”. Ce ne sono tante varianti, con sugna o con olio, con pomodorino o senza, con aglio o cipolla, con uovo o senza, con formaggio o senza, ma due sono gli ingredienti principali, il pane duro e l’alloro. Quella che ricordo dall'infanzia, è questa versione. E dunque, per prepararla, si comincia facendo bollire in una piccola casseruola in un dito d’acqua, lo spicchio d'aglio, una foglia di alloro (il lauro secco) spezzettata, un filo d’olio, un pizzico di sale e se ci sono, un paio di pomodorini del piennolo schiacciati, fino a far ridurre il liquido della metà. In un piatto fondo, intanto, si mettono i pezzetti di pane raffermo; si condiscono con il “brodo” ridotto, un pizzico di pepe nero e si consuma ancora caldo.

Paccheri al pomodoro con foglie di limone da un'idea felice dello Chef Peppe Guida

Paccheri al pomodoro con foglie di limone da  un'idea felice dello Chef Peppe Guida Le  foglie di limone  regalano un aroma particolare a questo piatto: il solito colpo di genio di Peppe Guida . Ho la fortuna di avere qualche albero di limoni, che qualche tempo fa erano anche in fiore e di qui l'aggiunta personale dei petali profumati. E dunque, la ricetta: 80 grammi di paccheri o schiaffoni per persona passata di pomodoro q.b. qualche foglia fresca di limone la scorza di limone grattugiata qualche dadino di scamorza  un cucchiaio di parmigiano grattugiato stagionato qualche foglia di basilico fresco olio evo q.b. calare i paccheri e nel frattempo,  far imbiondire l'aglio schiacciato in un tegame, aggiungere la passata di pomodori, un pizzico di sale, le foglie di limone; quindi aggiungere la pasta al dente, aggiungere la scamorza, il parmigiano grattugiato, pochissimo burro e mantecare; infine, aggiungere un filo d'olio a fiamma spenta ed il basilico fresco con...