Passa ai contenuti principali

Il basilico della formichina

Stamattina mi è arrivato un bel cadeau da parte della zia (Anna): basilico, pomodori, zucchine, fiori di zucchina e zucca, il tutto rigorosamente biologico.

Da brava formichina, ho pensato subito di catturare il profumo del basilico fresco per l'inverno, così come mi insegnò zia Carmela, nostra vecchia conoscenza a causa della sua confettura al microonde.

Ho preso un barattolino di vetro e l'ho sterilizzato; ho lavato le foglie di basilico e le ho messe ad asciugare, quindi le ho disposte a strati, nel barattolino di vetro, alternandole all'olio d'oliva extravergine e ad un pizzico di sale fino. Conserverò il barattolo in frigo.




Commenti

  1. Maria!!! e brava, non ci avevi raccontato niente!!! Complimenti:)))

    RispondiElimina
  2. Si conserva bene? mai conservato cosi'...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti saprò dire più avanti, ma di solito si conserva bene

      Elimina
  3. Maria l'ho fatto anch'io,ma quanto tempo si conserva?
    antonia

    RispondiElimina
  4. bellissima questa idea complimenti e ben venuta tra noi lili

    RispondiElimina
  5. In frigo, lo conservo un anno, avendo cura di rabboccare l'olio, dopo ogni utilizzo.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Migliaccio dolce napoletano nelle due versioni

Il migliaccio dolce è una tipica preparazione napoletana del periodo di Carnevale.  In famiglia se ne facevano due versioni, una " classica " ed una coi “ capellini d'angelo ”, una pasta secca di grano duro tipo spaghettino, ma con un diametro minore. Recentemente il Dr. Giuseppe Viscardi mi ha scritto queste note sulle origini ed il significato del migliaccio, un dolce antichissimo: il migliaccio dolce viene preparato nell'anno solare, per la prima volta il 17 gennaio (Sant'Antonio Abate), giorno in cui, secondo la tradizione napoletana, finisce il tempo di Natale e comincia il Carnevale.  È un dolce carico di significati, apre e chiude una festa invernale per poi lasciar posto ad un altro dolce, la pastiera, fondamentalmente molto simile, ma che però, al posto della semola di grano duro ottenuta dal raccolto dell'anno prima, sostituisce i primi chicchi di grano (probabilmente ancor prima orzo) del nuovo raccolto.  Attraverso questi sapori...

O' pane cuotto

O’ pane cuotto è una ricetta poverissima ed antica, una sorta di zuppa, che come ingrediente principale ha il pane duro, vecchio, quello che a Napoli si chiama “ sereticcio ”. Ce ne sono tante varianti, con sugna o con olio, con pomodorino o senza, con aglio o cipolla, con uovo o senza, con formaggio o senza, ma due sono gli ingredienti principali, il pane duro e l’alloro. Quella che ricordo dall'infanzia, è questa versione. E dunque, per prepararla, si comincia facendo bollire in una piccola casseruola in un dito d’acqua, lo spicchio d'aglio, una foglia di alloro (il lauro secco) spezzettata, un filo d’olio, un pizzico di sale e se ci sono, un paio di pomodorini del piennolo schiacciati, fino a far ridurre il liquido della metà. In un piatto fondo, intanto, si mettono i pezzetti di pane raffermo; si condiscono con il “brodo” ridotto, un pizzico di pepe nero e si consuma ancora caldo.

Francesina dolce

La francesina è un delizioso dolce di pasta sfoglia  farcito, in genere, con crema pasticcera ed amarena o crema al cioccolato e che si trova sempre meno frequentemente oramai, nelle pasticcerie napoletane. Ho provato timidamente a rifarle, in versione mignon . Con la pasta sfoglia inversa ( la pâte feuilletée inversée ) , la cui ricetta troverete qui , ho ricavato un rettangolo di pochi millimetri di spessore; l'ho arrotolato e poi tagliato a fette spesse circa un paio di centimetri. Da queste, un po' come si fa per i " tappi " delle sfogliatelle ricce, ho ricavato dei coni che ho farcitio con crema ed amarena, sigillandone la base. Ogni francesina , l'ho infine, passata nello zucchero semolato e poi, posata su una placca da forno ricoperta con l'apposita carta. Ho infornato alla temperatura di 170° C  per una mezz'ora, fino a doratura e caramellizzazione dello zucchero.