Passa ai contenuti principali

Mandarini sciroppati

Preparare i mandarini sciroppati o anche semi - canditi, è un modo magnifico e semplice, a mio avviso, per conservare a lungo l'agrume con tutti i suoi aromi e le sfumature di sapori. 



Scrissi già della preparazione di questi mandarini a margine di questo mio post, ma il semplice processo per la loro conservazione, vista la stagionalità dell'ingrediente principale che in pieno inverno trova la sua piena maturazione, merita una trattazione tutta sua. 
Questi gli ingredienti e la ricetta:

  • 500 g di mandarini biologici
  • 500 g di acqua
  • 350 g di zucchero semolato
Lavare bene i mandarini biologici (sceglierne con la buccia sottile e preferibilmente senza o con pochi semi). Metterli in una casseruola con acqua, portare ad ebollizione e proseguire per 20 minuti la cottura. Colare via tutta l’acqua di cottura e perforare la buccia dei mandarini con uno stuzzicadenti.
In una casseruola, mescolare acqua e zucchero e portate ad ebollizione. Aggiungere i mandarini e fare sobbollire per circa una decina di  minuti. Spostare dal fuoco e lasciate raffreddare. Conservare i mandarini nello sciroppo, non in frigorifero, lasciandoli in infusione per ventiquattro ore. Trascorso questo tempo, riportare all'ebollizione e sempre a fuoco moderato, farli cuocere per cinque minuti. Ripetere questa operazione per sei - sette giorni, finché non si sarà formato uno sciroppo piuttosto denso e gli agrumi avranno assunto un bel colore ambrato e saranno traslucidi.
Farli raffreddare, sistemarli in barattoli perfettamente puliti e sterilizzati cercando di coprirli con lo sciroppo e chiudere. Si conservano per parecchi mesi.


Ed ora che i mandarini sciroppati sono pronti, potreste usarli ad esempio, per preparare la Torta di mandorle e mandarini,  che nella ricetta, tra l'altro, non prevede alcun grasso aggiunto.


Commenti

  1. Belli, immagino il sapore... :))

    RispondiElimina
  2. Belli !!!!!Amo i profumi invernali !!!Li faro' sicuramente !!!

    RispondiElimina
  3. Meravigliosi!!!! Li provo sicuramente :-)

    RispondiElimina
  4. Meravigliosi i mandarini canditi!Un profumo inebriante!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si, Elisabetta, grazie :)
      Hai da indicarmi qualche altro utilizzo, visto che li conosci?

      Elimina
  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  6. Bellissimi!!!, li sto candendo a fette, ho visto troppo tardi la tua ricetta, speriamo bene...
    posso usare questa ricetta per le clementine?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Dony! Credo proprio di si, a patto che le clementine abbiano la polpa ben attaccata alla buccia.

      Elimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Migliaccio dolce napoletano nelle due versioni

Il migliaccio dolce è una tipica preparazione napoletana del periodo di Carnevale.  In famiglia se ne facevano due versioni, una " classica " ed una coi “ capellini d'angelo ”, una pasta secca di grano duro tipo spaghettino, ma con un diametro minore. Recentemente il Dr. Giuseppe Viscardi mi ha scritto queste note sulle origini ed il significato del migliaccio, un dolce antichissimo: il migliaccio dolce viene preparato nell'anno solare, per la prima volta il 17 gennaio (Sant'Antonio Abate), giorno in cui, secondo la tradizione napoletana, finisce il tempo di Natale e comincia il Carnevale.  È un dolce carico di significati, apre e chiude una festa invernale per poi lasciar posto ad un altro dolce, la pastiera, fondamentalmente molto simile, ma che però, al posto della semola di grano duro ottenuta dal raccolto dell'anno prima, sostituisce i primi chicchi di grano (probabilmente ancor prima orzo) del nuovo raccolto.  Attraverso questi sapori...

Paccheri al pomodoro con foglie di limone da un'idea felice dello Chef Peppe Guida

Paccheri al pomodoro con foglie di limone da  un'idea felice dello Chef Peppe Guida Le  foglie di limone  regalano un aroma particolare a questo piatto: il solito colpo di genio di Peppe Guida . Ho la fortuna di avere qualche albero di limoni, che qualche tempo fa erano anche in fiore e di qui l'aggiunta personale dei petali profumati. E dunque, la ricetta: 80 grammi di paccheri o schiaffoni per persona passata di pomodoro q.b. qualche foglia fresca di limone la scorza di limone grattugiata qualche dadino di scamorza  un cucchiaio di parmigiano grattugiato stagionato qualche foglia di basilico fresco olio evo q.b. calare i paccheri e nel frattempo,  far imbiondire l'aglio schiacciato in un tegame, aggiungere la passata di pomodori, un pizzico di sale, le foglie di limone; quindi aggiungere la pasta al dente, aggiungere la scamorza, il parmigiano grattugiato, pochissimo burro e mantecare; infine, aggiungere un filo d'olio a fiamma spenta ed il basilico fresco con...

O' pane cuotto

O’ pane cuotto è una ricetta poverissima ed antica, una sorta di zuppa, che come ingrediente principale ha il pane duro, vecchio, quello che a Napoli si chiama “ sereticcio ”. Ce ne sono tante varianti, con sugna o con olio, con pomodorino o senza, con aglio o cipolla, con uovo o senza, con formaggio o senza, ma due sono gli ingredienti principali, il pane duro e l’alloro. Quella che ricordo dall'infanzia, è questa versione. E dunque, per prepararla, si comincia facendo bollire in una piccola casseruola in un dito d’acqua, lo spicchio d'aglio, una foglia di alloro (il lauro secco) spezzettata, un filo d’olio, un pizzico di sale e se ci sono, un paio di pomodorini del piennolo schiacciati, fino a far ridurre il liquido della metà. In un piatto fondo, intanto, si mettono i pezzetti di pane raffermo; si condiscono con il “brodo” ridotto, un pizzico di pepe nero e si consuma ancora caldo.