Passa ai contenuti principali

Pasta e fagioli tiepida con spollichini e peperoncini verdi di fiume


Ho seguito la ricetta dello Chef Peppe Guida, Antica Osteria Nonna Rosa a Vico Equense (Na), ricetta riportata qui da Dora Sorrentino. 
Che sapori in questo piatto! Una squisita delizia, un'armonia. Grazie sempre allo Chef Guida.  
Quest'anno mi è tornato prepotentemente in mente e l'ho ripreparato con il Mischiato delicato del Pastificio dei Campi di Gragnano nel bellissimo piatto di Ceramica vietrese Solimene regalatomi da Elisabetta.





I fagioli che ho usato sono gli "spollichini" freschi (cannellini):
  
mischiato potente + spollichini + peperoncini verdi + expo
Fagioli spollichini

mischiato potente + spollichini + peperoncini verdi + expo
Fagioli spollichini

 I peperoncini verdi (di fiume) gli ultimi di zia Anna, coltivati su suolo napoletano:

Peperoncini verdi di fiume by zia Anna - Napoli


 Ingredienti per 2 persone

  • 500 g di fagioli spollichini freschi
  • 120 g di pasta formato Mischiato delicato pastif. dei Campi
  • 2 peperoncini verdi freschi
  • 1/2 spicchio d'aglio
  • un pizzico di origano (di montagna)
  • olio extra vergine d'oliva delle Colline Salernitane q.b. 
  • pepe nero macinato al momento 
    Preparazione

    Sgranare i fagioli spollichini freschi, sciacquarli e portarli all'ebollizione coperti d’acqua. Appena prendono il bollore, scolarli, ricoprirli con altra acqua fredda e portarli a cottura (togliere le prime impurità li rende più digeribili). Il procedimento completo e dettagliato per la sbianchitura dei fagioli lo trovate qui su Gennarino.

    Una volta cotti i fagioli, aggiungere il sale, lo spicchio d'aglio, un filo d'olio e calare la pasta; lasciarla cuocere  un paio di minuti in meno del tempo indicato sulla confezione. 


    Spostare dal fuoco e aggiungere a crudo i peperoncini tagliati a rondelline,
    l'olio evo, infine, un pizzico di origano e un po' di pepe.

    Lasciare intiepidire e riposare la pasta per 4/5 minuti circa e servire.


    Commenti

    1. avendo gli spollichini cotti ieri abbiamo subito provata la ricetta in famiglia: ottima !! Complimenti per l'abbinamento !!

      RispondiElimina

    Posta un commento

    Post popolari in questo blog

    Migliaccio dolce napoletano nelle due versioni

    Il migliaccio dolce è una tipica preparazione napoletana del periodo di Carnevale.  In famiglia se ne facevano due versioni, una " classica " ed una coi “ capellini d'angelo ”, una pasta secca di grano duro tipo spaghettino, ma con un diametro minore. Recentemente il Dr. Giuseppe Viscardi mi ha scritto queste note sulle origini ed il significato del migliaccio, un dolce antichissimo: il migliaccio dolce viene preparato nell'anno solare, per la prima volta il 17 gennaio (Sant'Antonio Abate), giorno in cui, secondo la tradizione napoletana, finisce il tempo di Natale e comincia il Carnevale.  È un dolce carico di significati, apre e chiude una festa invernale per poi lasciar posto ad un altro dolce, la pastiera, fondamentalmente molto simile, ma che però, al posto della semola di grano duro ottenuta dal raccolto dell'anno prima, sostituisce i primi chicchi di grano (probabilmente ancor prima orzo) del nuovo raccolto.  Attraverso questi sapori...

    O' pane cuotto

    O’ pane cuotto è una ricetta poverissima ed antica, una sorta di zuppa, che come ingrediente principale ha il pane duro, vecchio, quello che a Napoli si chiama “ sereticcio ”. Ce ne sono tante varianti, con sugna o con olio, con pomodorino o senza, con aglio o cipolla, con uovo o senza, con formaggio o senza, ma due sono gli ingredienti principali, il pane duro e l’alloro. Quella che ricordo dall'infanzia, è questa versione. E dunque, per prepararla, si comincia facendo bollire in una piccola casseruola in un dito d’acqua, lo spicchio d'aglio, una foglia di alloro (il lauro secco) spezzettata, un filo d’olio, un pizzico di sale e se ci sono, un paio di pomodorini del piennolo schiacciati, fino a far ridurre il liquido della metà. In un piatto fondo, intanto, si mettono i pezzetti di pane raffermo; si condiscono con il “brodo” ridotto, un pizzico di pepe nero e si consuma ancora caldo.

    Francesina dolce

    La francesina è un delizioso dolce di pasta sfoglia  farcito, in genere, con crema pasticcera ed amarena o crema al cioccolato e che si trova sempre meno frequentemente oramai, nelle pasticcerie napoletane. Ho provato timidamente a rifarle, in versione mignon . Con la pasta sfoglia inversa ( la pâte feuilletée inversée ) , la cui ricetta troverete qui , ho ricavato un rettangolo di pochi millimetri di spessore; l'ho arrotolato e poi tagliato a fette spesse circa un paio di centimetri. Da queste, un po' come si fa per i " tappi " delle sfogliatelle ricce, ho ricavato dei coni che ho farcitio con crema ed amarena, sigillandone la base. Ogni francesina , l'ho infine, passata nello zucchero semolato e poi, posata su una placca da forno ricoperta con l'apposita carta. Ho infornato alla temperatura di 170° C  per una mezz'ora, fino a doratura e caramellizzazione dello zucchero.