Passa ai contenuti principali

Melanzane al cioccolato con amarena

Only the brave.

Piccolo antefatto.
In principio c'era tanta diffidenza, collezionavo inviti all'assaggio, tutti declinati.
Ma tutto stava nel dare il primo passo, superare il primo impatto, l'arriccio del naso, perché melanzana e cioccolato, sono un abbinamento che, dopo, conquista.

Certo, esistono sempre alcune variabili da tenere in considerazione, in dipendenza da chi e come vengono preparate, dal gusto personale, dal trattare e scegliere i vari ingredienti, ma posso assicurare che scegliendo melanzane buone, fritte con cura, del cioccolato ottimo, amarene conservate a dovere, il prodotto finale, questo semifreddo dolce, sarà quanto meno di buona qualità oltre che un pochino originale.

Tengo a precisare che queste semisfere di melanzane al cioccolato, non sono quelle tradizionali, ma una mia reinterpretazione. Del dolce di Ponticelli, quartiere della periferia orientale di Napoli, dove vengono preparate solo in occasione della festa della Madonna della Neve, il 5 agosto, ho conservato ovviamente, l'ingrediente principale, la melanzana fritta, quella lunga e nera, il cacao amaro, il cioccolato fondente.
L'aggiunta dell'amarena, in confettura o sciroppata, in abbinamento alla melanzana fritta ed anche senza cioccolato, resta un vezzo della famiglia Romano ed a me piace tramandare le buone tradizioni.

Si narra che questo dolce non abbia un'antica  tradizione, ma che avrebbe preso origine dalla seconda guerra mondiale, quando ai contadini locali, gli alleati americani, donavano  tavolette di cioccolato.

Prima che sia troppo tardi e che le melanzane buone e locali passino la mano, ovvero non si trovino più in commercio, ho deciso  di scrivere la ricetta, essenziale negli ingredienti e nei sapori.

Le "semisfere di melanzane al cioccolato con amarene", sono un semifreddo.
  

Per sei semisfere del diametro di  sei  cm occorrono:
  • 1 Kg di melanzane napoletane lunghe e nere
  • 100 g di cioccolato extra fondente
  • 50 g di zucchero a velo
  • 30 g di cacao amaro
  • una ventina di amarene sciroppate
Procedimento

Le melanzane vanno lavate, sbucciate, tagliate a fette sottili per il lungo, messe in acqua e sale; dopo una mezz'ora, vanno sciacquate, strizzate, asciugate e fritte, fino a leggera doratura.

Una metà delle melanzane fritte, vanno tagliate al coltello e mescolate ad una miscela di 70 g di cioccolato fondente tritato, 30 g di cacao amaro, 50 g di zucchero al velo.

Negli alloggiamenti dello stampo di silicone comporre a strati nel seguente modo:
foderare la cavità con fette piccole intere sul fondo, poggiare un paio di amarene sciroppate per formina, coprire con melanzane fritte condite, chiudere con fette di melanzane intere e infine, con il restante cioccolato fondente tritato.
Infornare alla temp. di 150° C per una ventina di minuti.
Far raffreddare e porre in freezer.


Nel frattempo, preparare la glassa.

Occorrono:

  • 260 g di acqua
  • 140 g di zucchero semolato
  • 80 g di cacao amaro di ottima qualità
  • 20 g di cioccolato extra fondente a pezzetti
  • 20 g di sciroppo da amarena sciroppata


Far bollire l'acqua e lo zucchero per circa 7/8 minuti, si deve ridurre per formare uno sciroppo; spostare dal fuoco ed aggiungere poco per volta, il cacao setacciato, girando per evitarela formazione di grumi.
Una volta unita la polvere al liquido, rimettere sul fuoco e sempre mescolando, far cuocere il composto almeno altri 7/8 minuti da quando inizia a bollire, a fiamma bassissima, fino a che il composto si rapprenda riducendosi.
Fuori dal fuoco, a caldo, aggiungere il cioccolato a pezzetti e farlo sciogliere; far intiepidire e glassare le semisfere di melanzane congelate ed appoggiate su una griglia.
Poggiare nei piatti da portata e guarnire con qualche amarena sciroppata.
Da consumare fredde, sono appunto semifreddi.

Commenti

Post popolari in questo blog

Migliaccio dolce napoletano nelle due versioni

Il migliaccio dolce è una tipica preparazione napoletana del periodo di Carnevale.  In famiglia se ne facevano due versioni, una " classica " ed una coi “ capellini d'angelo ”, una pasta secca di grano duro tipo spaghettino, ma con un diametro minore. Recentemente il Dr. Giuseppe Viscardi mi ha scritto queste note sulle origini ed il significato del migliaccio, un dolce antichissimo: il migliaccio dolce viene preparato nell'anno solare, per la prima volta il 17 gennaio (Sant'Antonio Abate), giorno in cui, secondo la tradizione napoletana, finisce il tempo di Natale e comincia il Carnevale.  È un dolce carico di significati, apre e chiude una festa invernale per poi lasciar posto ad un altro dolce, la pastiera, fondamentalmente molto simile, ma che però, al posto della semola di grano duro ottenuta dal raccolto dell'anno prima, sostituisce i primi chicchi di grano (probabilmente ancor prima orzo) del nuovo raccolto.  Attraverso questi sapori...

O' pane cuotto

O’ pane cuotto è una ricetta poverissima ed antica, una sorta di zuppa, che come ingrediente principale ha il pane duro, vecchio, quello che a Napoli si chiama “ sereticcio ”. Ce ne sono tante varianti, con sugna o con olio, con pomodorino o senza, con aglio o cipolla, con uovo o senza, con formaggio o senza, ma due sono gli ingredienti principali, il pane duro e l’alloro. Quella che ricordo dall'infanzia, è questa versione. E dunque, per prepararla, si comincia facendo bollire in una piccola casseruola in un dito d’acqua, lo spicchio d'aglio, una foglia di alloro (il lauro secco) spezzettata, un filo d’olio, un pizzico di sale e se ci sono, un paio di pomodorini del piennolo schiacciati, fino a far ridurre il liquido della metà. In un piatto fondo, intanto, si mettono i pezzetti di pane raffermo; si condiscono con il “brodo” ridotto, un pizzico di pepe nero e si consuma ancora caldo.

Paccheri al pomodoro con foglie di limone da un'idea felice dello Chef Peppe Guida

Paccheri al pomodoro con foglie di limone da  un'idea felice dello Chef Peppe Guida Le  foglie di limone  regalano un aroma particolare a questo piatto: il solito colpo di genio di Peppe Guida . Ho la fortuna di avere qualche albero di limoni, che qualche tempo fa erano anche in fiore e di qui l'aggiunta personale dei petali profumati. E dunque, la ricetta: 80 grammi di paccheri o schiaffoni per persona passata di pomodoro q.b. qualche foglia fresca di limone la scorza di limone grattugiata qualche dadino di scamorza  un cucchiaio di parmigiano grattugiato stagionato qualche foglia di basilico fresco olio evo q.b. calare i paccheri e nel frattempo,  far imbiondire l'aglio schiacciato in un tegame, aggiungere la passata di pomodori, un pizzico di sale, le foglie di limone; quindi aggiungere la pasta al dente, aggiungere la scamorza, il parmigiano grattugiato, pochissimo burro e mantecare; infine, aggiungere un filo d'olio a fiamma spenta ed il basilico fresco con...