Passa ai contenuti principali

Brioche al Latterì


Con confettura di percoche o pomodorini pelati sciroppati


Queste briochine non contengono ne' burro e neppure latte, ma mascarpone e Latterì a caratterizzarle. 

 


 Ingredienti:

  • 500 g di farina  di forza (W 330)
  • 180 g di Latterì
  • 2 tuorli
  • 1 uovo
  • 75 g di zucchero semolato
  • 10 g di lievito di birra fresco
  • 250 g di mascarpone
  • 1 cucchiaino di miele
  • 5 g di sale
  • zucchero in granella

Preparazione:

sciogliere il lievito di birra in 100 grammi di Latterì appena intiepidito ed un cucchiaino di miele. Dopo una decina di minuti si sarà formata una schiumetta in superficie.


Mettere nella ciotola della planetaria questo composto col lievito, tre cucchiai di farina ed iniziare ad impastare a velocità bassa con la foglia o frusta K. Poi, aggiungere due tuorli, metà dello zucchero (uso uno zucchero aromatizzato con bacche di vaniglia) e all'assorbimento, aggiungere ancora farina, tuorli e zucchero, poi, 50 grammi di Latterì, ancora farina, quindi il sale ed il mascarpone, un cucchiaio per volta. Ad impasto formato, cambiare la frusta a foglia con il gancio, aumentare la velocità di impastamento e far incordare fino ad avere un impasto soffice e lucido.
Lasciare riposare l’impasto coperto, circa trenta minuti a temperatura ambiente, quindi, trasferire in frigorifero.  Dopo due ore degassare delicatamente e rimettere in frigo per otto ore o tutta la notte. In inverno, lasciare l’impasto almeno un’oretta e mezza a temperatura ambiente, degassare e passare in frigo per la notte.

L’indomani l’impasto sarà raddoppiato in volume, prenderlo dal frigo e farlo arrivare a temperatura ambiente. Formare le briochine tagliando dei pezzetti di impasto da 70 grammi circa ciascuno; arrotolarli, formare dei cordoncini da 30 cm circa e intrecciarli oppure formare delle palline con la chiusura sotto.
Spennellare con Latterì e lasciar lievitare una trentina di minuti. Spennellare di nuovo con Latterì e cospargere la superficie con zucchero in granella. 
Cuocere in forno (ventilato/pasticceria) alla temperatura di 170° C per un quarto d'ora circa


Commenti

Post popolari in questo blog

Migliaccio dolce napoletano nelle due versioni

Il migliaccio dolce è una tipica preparazione napoletana del periodo di Carnevale.  In famiglia se ne facevano due versioni, una " classica " ed una coi “ capellini d'angelo ”, una pasta secca di grano duro tipo spaghettino, ma con un diametro minore. Recentemente il Dr. Giuseppe Viscardi mi ha scritto queste note sulle origini ed il significato del migliaccio, un dolce antichissimo: il migliaccio dolce viene preparato nell'anno solare, per la prima volta il 17 gennaio (Sant'Antonio Abate), giorno in cui, secondo la tradizione napoletana, finisce il tempo di Natale e comincia il Carnevale.  È un dolce carico di significati, apre e chiude una festa invernale per poi lasciar posto ad un altro dolce, la pastiera, fondamentalmente molto simile, ma che però, al posto della semola di grano duro ottenuta dal raccolto dell'anno prima, sostituisce i primi chicchi di grano (probabilmente ancor prima orzo) del nuovo raccolto.  Attraverso questi sapori...

Paccheri al pomodoro con foglie di limone da un'idea felice dello Chef Peppe Guida

Paccheri al pomodoro con foglie di limone da  un'idea felice dello Chef Peppe Guida Le  foglie di limone  regalano un aroma particolare a questo piatto: il solito colpo di genio di Peppe Guida . Ho la fortuna di avere qualche albero di limoni, che qualche tempo fa erano anche in fiore e di qui l'aggiunta personale dei petali profumati. E dunque, la ricetta: 80 grammi di paccheri o schiaffoni per persona passata di pomodoro q.b. qualche foglia fresca di limone la scorza di limone grattugiata qualche dadino di scamorza  un cucchiaio di parmigiano grattugiato stagionato qualche foglia di basilico fresco olio evo q.b. calare i paccheri e nel frattempo,  far imbiondire l'aglio schiacciato in un tegame, aggiungere la passata di pomodori, un pizzico di sale, le foglie di limone; quindi aggiungere la pasta al dente, aggiungere la scamorza, il parmigiano grattugiato, pochissimo burro e mantecare; infine, aggiungere un filo d'olio a fiamma spenta ed il basilico fresco con...

O' pane cuotto

O’ pane cuotto è una ricetta poverissima ed antica, una sorta di zuppa, che come ingrediente principale ha il pane duro, vecchio, quello che a Napoli si chiama “ sereticcio ”. Ce ne sono tante varianti, con sugna o con olio, con pomodorino o senza, con aglio o cipolla, con uovo o senza, con formaggio o senza, ma due sono gli ingredienti principali, il pane duro e l’alloro. Quella che ricordo dall'infanzia, è questa versione. E dunque, per prepararla, si comincia facendo bollire in una piccola casseruola in un dito d’acqua, lo spicchio d'aglio, una foglia di alloro (il lauro secco) spezzettata, un filo d’olio, un pizzico di sale e se ci sono, un paio di pomodorini del piennolo schiacciati, fino a far ridurre il liquido della metà. In un piatto fondo, intanto, si mettono i pezzetti di pane raffermo; si condiscono con il “brodo” ridotto, un pizzico di pepe nero e si consuma ancora caldo.