Passa ai contenuti principali

Pizza di farinella



Per questa preparazione antica e tipica del napoletano, ci vorrebbe tradizionalmente la farina di mais bianca, oramai rara. Non sono riuscita a trovarla, per cui l'ho preparata con quella gialla, più comune.
Di questa "pizza" ne parlavamo tempo fa con Maison Milady, che in altra versione, la chiama migliaccio salato.

La pizza di farinella, molto ricca e saporita, si accompagna generalmente ai friarielli e può essere cotta al forno (mia nonna Maria la infornava nel forno a legna per il pane) oppure in una padella di ferro. In genere, si prepara nei mesi più freddi dell'anno.

Questa la ricetta:

ho portato all'ebollizione 750 grammi d'acqua con un cucchiaio di sugna ed un pizzico di sale, quindi, ho versato a pioggia,180 g di farina di mais ed ho preparato una polenta, che ho cotto per una trentina di minuti.
Essendomi procurata dei "cicoli" di maiale croccanti, quelli conditi col lauro o alloro, ne ho adoperati circa 100 grammi, che spezzettati, ho aggiunto alla polenta tiepida, insieme ad un bel cucchiaio di pecorino romano ed un cucchiaio di parmigiano reggiano, grattugiati. Ho aggiunto ancora un po' di pepe nero, del provolone, del bebè di Sorrento e del salame paesano a cubetti.

Mescolato tutto il composto, l'ho sistemato in una teglia d'alluminio unta di sugna. La pizza di farinella non deve avere un grosso spessore.

L'ho cotta in forno alla temp. di 170° C per circa 40 minuti, ovvero fino a che la superficie non  risulti dorata. 
Si serve preferibilmente, tiepida.

Commenti

  1. Grazie per il link...quella che accompagnamo ai friarielli in genere è cotta in padella, e un po' meno ricca nel ripieno...se abiti in zona posso procurari la farina bianca.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Migliaccio dolce napoletano nelle due versioni

Il migliaccio dolce è una tipica preparazione napoletana del periodo di Carnevale.  In famiglia se ne facevano due versioni, una " classica " ed una coi “ capellini d'angelo ”, una pasta secca di grano duro tipo spaghettino, ma con un diametro minore. Recentemente il Dr. Giuseppe Viscardi mi ha scritto queste note sulle origini ed il significato del migliaccio, un dolce antichissimo: il migliaccio dolce viene preparato nell'anno solare, per la prima volta il 17 gennaio (Sant'Antonio Abate), giorno in cui, secondo la tradizione napoletana, finisce il tempo di Natale e comincia il Carnevale.  È un dolce carico di significati, apre e chiude una festa invernale per poi lasciar posto ad un altro dolce, la pastiera, fondamentalmente molto simile, ma che però, al posto della semola di grano duro ottenuta dal raccolto dell'anno prima, sostituisce i primi chicchi di grano (probabilmente ancor prima orzo) del nuovo raccolto.  Attraverso questi sapori...

O' pane cuotto

O’ pane cuotto è una ricetta poverissima ed antica, una sorta di zuppa, che come ingrediente principale ha il pane duro, vecchio, quello che a Napoli si chiama “ sereticcio ”. Ce ne sono tante varianti, con sugna o con olio, con pomodorino o senza, con aglio o cipolla, con uovo o senza, con formaggio o senza, ma due sono gli ingredienti principali, il pane duro e l’alloro. Quella che ricordo dall'infanzia, è questa versione. E dunque, per prepararla, si comincia facendo bollire in una piccola casseruola in un dito d’acqua, lo spicchio d'aglio, una foglia di alloro (il lauro secco) spezzettata, un filo d’olio, un pizzico di sale e se ci sono, un paio di pomodorini del piennolo schiacciati, fino a far ridurre il liquido della metà. In un piatto fondo, intanto, si mettono i pezzetti di pane raffermo; si condiscono con il “brodo” ridotto, un pizzico di pepe nero e si consuma ancora caldo.

Paccheri al pomodoro con foglie di limone da un'idea felice dello Chef Peppe Guida

Paccheri al pomodoro con foglie di limone da  un'idea felice dello Chef Peppe Guida Le  foglie di limone  regalano un aroma particolare a questo piatto: il solito colpo di genio di Peppe Guida . Ho la fortuna di avere qualche albero di limoni, che qualche tempo fa erano anche in fiore e di qui l'aggiunta personale dei petali profumati. E dunque, la ricetta: 80 grammi di paccheri o schiaffoni per persona passata di pomodoro q.b. qualche foglia fresca di limone la scorza di limone grattugiata qualche dadino di scamorza  un cucchiaio di parmigiano grattugiato stagionato qualche foglia di basilico fresco olio evo q.b. calare i paccheri e nel frattempo,  far imbiondire l'aglio schiacciato in un tegame, aggiungere la passata di pomodori, un pizzico di sale, le foglie di limone; quindi aggiungere la pasta al dente, aggiungere la scamorza, il parmigiano grattugiato, pochissimo burro e mantecare; infine, aggiungere un filo d'olio a fiamma spenta ed il basilico fresco con...